Ladytux

avanzando senza sosta, su terreni accidentati

Interrogazione al parlamento europeo

Ogg:  Israle
ha sequestrato a Gaza un pacifista italiano, Agnoletto: «Italia e Ue si
mobilitino»

Comunicato stampa di Vittorio Agnoletto
AGNOLETTO:
«Israele ha sequestrato a Gaza un pacifista italiano.LO STATO
ITALIANO E L’UE SI MOBILITINO PER LIBERARLO. PRESENTERÒ
UN’INTERROGAZIONE AL PARLAMENTO EUROPEO».

Milano, 21 novembre
2008 – «Un pacifista italiano, Vittorio Arrigoni, è stato arrestato
martedì scorso dalla marina militare israeliana mentre si trovava a
sette miglia dalla costa, al largo della Striscia di Gaza, su un
peschereccuio insieme a una quindicina di pescatori palestinesi.

Arrigoni aveva deciso, insieme ad altri due attivisti internazionali
per i diritti umani, uno scozzese e uno statunitense, di accompagnare i
palestinesi mentre si procuravano il cibo. La marina israeliana ha
requisito il peschereggio e arrestato tutti i presenti nonostante
stessero pescando in un’area di mare nella quale gli accordi
internazionali riconoscono il diritto alla pesca per i palestinesi.

Detenuto senza aver commesso alcun reato, è stato fermato per essere
espulso dal governo israeliano in quanto “persona non gradita”;
attualmente si trova in carcere a Ramla a circa 30 chilometri da Tel
Aviv.

L’Italia si attivi subito per la liberazione di un suo
cittadino detenuto illegalmente da un altro Paese – dichiara Vittorio
Agnoletto, eurodeputato di Rifondazione comunista/Sinistra europea, che
questa mattina ha contattato telefonicamente il pacifista italiano – .

Vittorio Arrigoni mi ha comunicato che da stamane ha iniziato uno
sciopero della fame.

Inconcepibile che una persona venga sequestrata
dalle autorità di uno Stato, in attesa di un’espulsione immotivata,
visto che Arrigoni non ha nemmeno mai messo piede in Israele: infatti è
arrivato direttamente a Gaza a settembre, con una nave di pacifisti. Il
governo italiano non può tacere di fronte a quanto accaduto nelle acque
palestinesi.

Oggi presenterò un’interrogazione parlamentare alla
Commissione europea, affinchè chieda a Israele di rispettare le
convenzioni internazionali, e in particolare gli accordi di Oslo sul
conflitto arabo-israeliano, che sanciscono l’autogoverno palestinese
nell’area di Gaza e la possibilità dei pescatori palestinesi di pescare
in un’area di mare fino a 20 miglia dalla costa oltre che il  transito
sicuro delle persone in quell’area.

Israele gode con l’Europa di un
rapporto di partnership particolare: non può calpestare in questo modo
i diritti di un cittadino europeo, senza che le istituzioni europee
muovano un dito».

Lascia un commento